Se quello che capita a una famiglia come tante non ti basta, c'e' sempre Google!

martedì 31 marzo 2009

Ho smesso di fumare - 2 - NoSmokingBeHappy




So' quasi quattro settimane che nun fumo.
Er pacchetto, quello che me guardava intonso e de sottecchi dar ripiano der computer, l'ho regalato assieme ar fedele compare, l'accendino, a un amico che m'e' venuto a trova' e che s'era scordato le sigarette.
In questi 25 giorni, un paio de crisette e un solo incubo: me compravo un pacchetto de sigarette, me ne accennevo una che era la fine der monno, e poi me rendevo conto de quello che avevo fatto e me disperavo perche' pensavo "Ecco, ce so' ricascato come uno stronzo..."





In trasferta de lavoro, esco da una cenetta volante in un ristorante deserto del centro de Torino e me ritrovo davanti un distribbutore automatico de preservativi e sigarette. Era piu' illuminato de un arbero de natale. In saccoccia me risonava una manciata de euri spicci. Ho resistito per un paio de motivi:

1. nun c'erano n'e' cerini, ne' accendini.
2. ce staveno 30 slots pe' le sigarette, e uno solo per i preservativi. Ergo, fumamo molto ma molto de piu' de quanto scopamo. E pensare che la mejo sigaretta dovrebbe esse quella che te fumi dopo. Ma dopo de che'? Occhio che se diventa ciechi....







E' incredibbile quanto e' NATURALE sta' senza accennese una paja dopo l'altra. Si te ne accorgi, te cominci a chiede come mai te assaliva l'ansia si avevi cambiato saccoccia e nun te ritrovavi pacchetto e cerini ner solito posto. La signora che me pulisce l'ufficio pare rinata, e me pare che me sorride pure in maniera lasciva, ma potrebbe anche esse un miraggio dovuto all'astinenza (e poi non e' che sia tutto sto granche', sta signora... gentilissima ce mancherebbe.....)





Me aspettavo piu' complimenti e felicitazioni da parte dei familiari. Vabbe' che mi moje e' avara de effusioni che manco che annassero direttamente a bilancio, ma le regazzine che tanto ce tenevano che smettessi de fuma' non e' che me hanno mai manifestato grande ammirazione. Ar di la' de un aspetto egoistico, me sarebbe piaciuto che avessero dato maggiore importanza alla faccenda anche e soprattutto per acquisire la consapevolezza de quanto costa levasse un vizzio simile. Ma tanto io so' specializzato in auto-pacche-sulle-spalle-daje-che- sei-sempre-er-mejo. E' uno dei pochi corsi d'aggiornamento che ho fatto sur posto de lavoro...





Per chi nun l'avesse capito, dovete clicca sulle immaggini che ve ho proposto in maniera quasi ossessiva. La Fondazione Umberto Veronesi ha promosso una serie de iniziative per sensibilizzare la gente a farla finita co' sto strazio de le sigarette. Una delle piu' carine mi pare sia quella di effettuare il Viaggio Del Fumo, che nun e' una trasferta in Pakistan per acquistare un panetto de quello bbono, ma una installazione che in questi giorni sara' a Roma, a Villa Borghese, che consente ai visitatori di entrare in una grande bocca e via via arrivare ai polmoni e al cuore, come se fossimo una nuvoletta de nicotina. Il tutto gratuitamente e quindi e' solo una questione di buona volonta'.

mercoledì 25 marzo 2009

Incontri






L'areoporto di Caselle risuona dei bip delle barriere di controllo della polizia areoportuale. Una agente dai capelli rossi e il volto tempestato di lentiggini mi guarda con aria quasi riconoscente quando il meccanismo infernale le risparmia un altra sturata di orecchie al mio adamantino e silenzioso passaggio.

Recupero il piu' celermente possibile il portafogli, il cellulare, il notebook lasciati conscienziosamente negli appositi cestelli. Mi spiace far spazientire il manager stempiato e abbronzato che mi segue, ansioso di recuperare la sua ventiquattrore griffata... ma non e' colpa mia se per passare il controllo di sicurezza occore quasi denudarsi.
Indosso la giacca e mi avvio lentamente verso il gate di pertinenza per tornare a Roma.

Al Check-in gia' il volo di ritorno era segnalato con un ritardo di 10 minuti. Ora sono diventati 15.

Gironzolo pigramente tra le vetrine dei pochi negozi in area di imbarco. Il piu' gettonato e' la cioccolateria, il resto e' tutta roba inavvicinabile. C'e' un chiosco di K-Way dove il costo delle cerate antipioggia e' praticamente lo stesso delle giacche di pelle o scamosciate. Pazzesco. Le ragazze che vi lavorano cercano di dare un senso alla loro giornata spostando qua e la' la merce anche se non sembra che ce ne sia effettivamente bisogno. Evidentemente non lavorano a provvigione, non fanno il minimo sforzo di risultare simpatiche ed invogliarti ad un incauto acquisto.
Magari sanno discernere i curiosi dai potenziali clienti a colpo d'occhio, e io non rientro di certo nella seconda categoria. Peccato, alcune sono carine e una chiacchiera sarebbe un simpatico diversivo per ingannare l'attesa.

Mi rintano su un sedile e mi metto a leggere. Sono le 17 e 30, il volo e' annunciato alle 18.15 eppure c'e' gia' chi sosta in fila davanti al gate 9.
Forse sperano di sollecitare l'arrivo dell'areomobile. Rinuncio a capire e mi immergo nuovamente nella lettura.

Dieci minuti la coda del mio occhio nota che la fila, ormai lunga una ventina di metri, si e' spostata al gate adiacente in un unico movimento quasi innaturale, come se le persone fossero collegate l'una all'altra da un'asta invisibile.
Il volo ha cambiato gate, dal 9 all'adiacente 8. Sarebbe stato divertente se invece lo avessero spostato dal lato opporto dei cancelli di imbarco. Sai che casino. Sogghigno all'idea.

Mi avvicino per leggere che il ritardo accumulato in partenza e' ormai di 45 minuti.

Finalmente iniziano le procedure di imbarco; la fila si muove, ondeggia, si separa e si riunisce sotto l'urto di coloro che inspiegabilmente scattano per incunearsi dai lati, mentre gli stoici rimasti in fila per 3 quarti d'ora, con i loro trolley monumentali misteriosamente scampati all'imbarco nel vano bagagli, cercano di difendere le loro inutili posizioni.

Si scende e ad aspettarci c'e' il pulmino.

Ci fosse uno che capisce che se scala un minimo verso il centro della vettura forse anche chi e' rimasto fuori puo' salire a bordo.
D'altro canto, anche tra gli inservienti, ce ne fosse uno che capisca che con un solo pulmino e' impossibile trasbordare 150 persone cariche di bagagli di dimensioni ben oltre il limite consentito.

Si resta li', sul bordo del predellino, come se quello fosse l'ultima corsa del 913 prima della chiusura notturna, per un buon quarto d'ora, fino a che arriva il secondo pulmino e quelli che erano restati a terra si avviano gongolanti alla faccia di quelli accalcati sulla schiena di quelli che non si schiodano dalla porta d'ingresso mentre la corsia centrale del primo mezzo e' inspiegabilmente vuota.

Si parte e si arriva all'aereo, ed e' un turbinare di giacche uno sventolio di cravatte e anche un certo ballonzolare di generosi decollete di queste ragazze/donne manager che profumano intensamente e i cui tacchi segnano il ritmo della cacofonia delle centinaia di Nokia tunes che si accavallano uno sull'altro su per le scalette, fin dentro la carlinga, per spegnersi all'allaccio della cintura di sicurezza.

La finta cortesia fa i paio coll'insofferenza ormai malcelata e alla fine si parte.

Lo spettacolo delle montagne innevate e poi del mare.

La ragnatela delle rughe luminose che segnano il volto notturno di Roma nella lenta discesa a spirale verso l'areoporto.

Altro pulmino, il terminal.

Uno pelato come me sara' il mio autista Airport, e' simpatico, non sveglissimo a scavallare un miningorgo per incidente all'altezza dello svincolo dell'Aurelia (tietti sulla sinistra figlio bello, poi rientri alla fine... ) La Mercedes e' confortevole, il viaggio anche divertente con gli autisti che si comunicano i punti critici dell'ultimo traffico della loro snervante giornata.

Ci scambiamo due chiacchiere sulle mogli, sulle cene che ci preparemo da soli se non ci addormentiamo prima, sulla comodita' (!) di vivere fuori Roma.

"Dotto', arrivederci", un largo sorriso, la semplicita' della prima persona "normale" incontrata durante il viaggio, ormai giunto a destinazione.

giovedì 19 marzo 2009

La Festa del Papa'


Auguri babbo
Oggi e' la tua festa e io ho iniziato a pensare a tutte le cose che vorrei per te. Chi ho pensato tanto che mi sono anche un po' stancata, e allora mi sono messa vicino un vasetto di Nutella per riprendermi un po'

La prima cosa che vorrei per la tua festa, babbo, e' che tu smettessi di fumare.

Si lo so che non fumi da due settimane.
Pero' lo sai che non hai smesso.
Si vede che ci pensi, che ogni tanto ti giri a cercare il pacchetto e l'accendino sul mobile in sala, vicino al portafogli.
E' come quei cartoni di Scubidu' che ci stanno i fantasmi.
Devi smettere di fumare babbo, che lo sai che ti fa male e poi, sinceramente, puzzecchi anche un po' quando ti bacio e tu hai appena fumato.

Poi babbo vorrei che tu smettessi anche di far finta di fare la dieta. Ma non che ti rimetti a mangiare come uno che e' stato sei mesi su un'isola deserta. No babbo, devi smettere di far finta di stare a dieta e mettertici veramente, ok?

Poi babbo, visto che e' la tua festa, vorrei che fossi un po' meno nervoso. Tipo quello in macchina che l'altra mattina ci passava ma ti rompeva che non ci passava, io lo so che tu hai ragione che ci passava, ma non c'era un altro modo di farglielo capire senza sturargli le recchie attraverso due finestrini chiusi?

Poi babbo, vorrei che avessi piu' pazienza se noi bambine lasciamo tutto in disordine e tu quando arrivi devi raccogliere tutto che pure mamma non e' che collabora tanto da questo punto di vista, anzi pure lei ci mette il suo bel carico da 11 con tutta la sua roba appoggiata piu' o meno da tutte le parti. Perche' quando arrivi non ti metti il pigiamotto e ti rilassi un attimo, poi la roba si rimette a posto da sola, basta fare salabadula magicabula e chittisinc... no babbo ecco, le parolacce proprio bisogna che le eviti senno' poi e' re-go-la-re babbo che io a scuola le ridico a tutti i miei amichetti e a quelle invidiose delle mie amichette che non c'hanno ancora la wii e scusa, ma oggi se non c'hai la wii, che campi a fare dico io.

Volevo farti tanti auguri babbo e ringraziarti perche' fai tanti sacrifici per me e le mie sorelle e non ce li rinfacci mai... vabe' insomma, proprio mai mai non esageriamo, pero' si vede che le cose le fai con una mano sul cuore e una sul portafoglio, ma e' la prima mano che conta, vero babbo?
Poi volevo ringraziarti perche' l'altra sera pure se eri furibondo non hai sculacciato la mamma pero' certo che hai strillato parecchio, non sarebbe il caso di abbassare un pochetto il volume in certi casi, soprattutto perche' ci stava il Mondo di Patti in televisione e non e' che ho capito tutto e poi babbo, a me dispiace quando tu e mamma bisticciate e tu si vede che ti arrabbi mentre mamma pure dice che non e' niente pero' si vede che se potesse ti tirerebbe tutti i capelli solo che non puo' perche' non ce li hai piu'....


Insomma babbo, tanti tanti auguri per la Festa di San Giuseppe, e spero che tu ti sia divertito oggi al lavoro con gli altri papa', e mi sa di si che ti sei divertito perche' sei arrivato pure un pochettino tardi, pero' non fa niente, anzi meglio cosi' non ci hai strillato alle 6 del pomeriggio ma alle 7 e per un'oretta siamo state piu' tranquille a giocare.
Stasera sarai il nostro re e noi ti staremo vicine e non ti faremo arrabbiare te lo prometto. Ti porteremo le ciabatte e non insisteremo per voler vedere i cartoni invece del telegiornale.

Ah babbo.
Quando torni, che mi porti un altro barattolo di Nutella che l'ho finita?
Ma con calma eh. Basta che lo fai prima di metterti a lavare i piatti, senno' poi i negozi chiudono...

Grazie

Carla.

lunedì 9 marzo 2009

Ho smesso di fumare - 1 - La sfida


Ho smesso di fumare.
Sono passate quasi 72 ore dall'ultima sigaretta.
Ho un pacchetto intatto di Pall Mall comperato prima di decidere di smettere.
Me lo porto appresso come una coperta di Linus.
Pare dirmi: "Se vuoi, puoi, sono qui..."
Rigonfia turgida escrescenza nel taschino della mia camicia.


Allora ho deciso di sfidarlo.
L'ho posizionato sopra al desk, vicino al monitor.
Ha ancora il cellofan intatto.
Non contento ci ho messo sopra pure l'accendino.


Famous American Cigarettes,

Vs.

UnoComeTanti.

So' 100s

Potete esse pure 2milas.
Nun ve scarto.