Se quello che capita a una famiglia come tante non ti basta, c'e' sempre Google!
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sabato 24 marzo 2007

Ci siamo anche noi!

Ciao. Mi chiamo Carla, e sono la piu' grande delle tre bambine che vivono in questo manicomio che chiamiamo casa. Sono un gigante di quasi 6 anni, faccio la 1aB e so quasi scrivere bene (babbo Aldo mi corregge gli errori, ma che rompi...)

Da quasi 4 anni mi fa compagnia Donatella, che e' una rompina pure lei, mentre da poco e' arrivata pure Emilia, di cui non sentivamo di certo la mancanza, visto che ormai mamma Barbara ce la siamo giocata, mentre babbo ce lo eravamo gia' giocate da un pezzo con il suo lavoro, che alla fine lui non c'e' mai.

Mi dicono che io mio compito e' farvi capire come si vive da bambini in una famiglia come tante.
Mica male, direi. Certo che se potessi mi trasferirei nel castello di Alfea con le mitiche WinX, ma poi chissa' se mi troverei bene come qui. Di certo non ci porterei ne' Donatella ne' Emilia, al castello di Alfea.

Ci porterei babbo, questo si. E' prorpio simpatico. E poi dice che gli piacciono le sise di Bloom... mah, chi lo capisce. Va be'.
Vado a giocare a maestre. Mica cio' tempo da perdere, io. Ci vediamo...

venerdì 23 marzo 2007

E' il mio turno, ora


Eccomi qua.
Una normale casalinga che cerca di mantenere la casa in ordine e che prova a crescere tre figlie piccoline mentre il bamboccione si diletta al lavoro.
Eccomi cosi' come mi sento dentro, piuttosto che come appaio fuori.
A preparare un biberon che sogno essere uno shaker da cocktail, all'ombra di una cappa da cucina che immagino essere un gazebo di legno e foglie di palma, che mi ripara dal sole caraibico che mai ho visto, se non in viaggio di nozze.
Carla e Donatella sono nelle rispettive scuole, e io mi spupazzo Emilia, la piccolina, 3 mesi appena, che non vuol far altro che mangiare. Cresce bene, anche troppo, pesa gia' piu' di sei chili, comincia a fare le prime risatine... ancora oggi mi sento strana, dopo aver fatto tre figlie, a vedere la mia vita di ex donna in carriera nel mondo non troppo patinato della distribuzione cinematografica completamente stravolta dalla maternita' e dalla vita in casa.
Pensate che sia noioso? Hahahahahaha
Scusate. Mi e' scappata una risata.
Venite pure a prendere il mio posto. Altro che scuola di sopravvivenza.
La bimba piange, la vado a foraggiare.
Ma verra' il mio turno, oh, se verra'.

Mi presento


So' Aldo.

Uno come tanti.

Che se arza alle 5 della mattina, se prepara er caffe' e poi, camminando come Gatto Sirvestro sui pollicioni, pe' nun sveja' le 4 donne de casa, me vesto alla rinfusa, e esco.
Tu me dirai: "Ma 'ndo vai alle 5 de la matina?" E te lo spiego io, ndo vado: a lavora'. Ma nun faccio ne' er panettiere, ne' er giornalista, ne' lo scopino, e manco apro n'edicola de giornali. Faccio l'impiegato, anzi, addirittura er funzionario, in una granne azzienda.
Ce lo so, ce lo so, te chiederai come mai uno che potebbe anna' a lavora' alle 9 se move alle 5.
Facile.
Abito fori Roma, in campagna. E lavoro ar centro de la capitale.
Allora, provatece voi a scavalla' er Granne Raccordo Anulare dopo le 7 de la mattina, e poi a trova' parcheggio non a pagamento al centro de Roma. Cosi', me tocca moveme un tantinello prima. Na caccola, come dicono quelli che hanno studiato. Arrivo presto, finisco tardi. E poi me tocca la via crucisse pe' torna' a casa, ner delirio piu' totale.

Vabe'. Nun te pensa' che me metto a piagne su un blogghe. Io ne la vita so' uno che cerca de ride. Puro quanno c'e' da piagne. Cio' tante de quelle cose da raccontatte, che solo a pensacce me verrebbe voja de chiudelo subbito sto blogghe. E invece no. Intuzzo. E vedrai quanto cio' da di'.
Sur passato. Sur presente. E sur futuro.

Mo' te saluto, ma me riccomanno: torna a trovamme. Che, come se dice, mal comune mezzo gaudio.