Se quello che capita a una famiglia come tante non ti basta, c'e' sempre Google!

venerdì 26 giugno 2009

Camera Cafe

Incontro la mia vicina di stanza alla macchinetta distributrice di caffe'. E' una signora avvenente dell'Ufficio Acquisti, di quelle che ti sorridono mordicchiando la stanghetta degli occhiali, si riavviano i capelli lavati di fresco e pur senza essere delle modelle da copertina, emanano sex appeal da tutti i pori.
Le cedo volentieri la precedenza, una buona scusa per scoprire che indossa il tanga d'ordinanza e darle una scrutatina casta ma di rigore alle gambe abbronzate mentre di china a tirar fuori la bevanda dal distributore.
La situazione e' interessante, si ferma pigramente con la chiara intenzione di scambiare due chiacchiere, e chi gliele nega.
"Ho preso il the'", afferma affranta.
"Bibitina estiva..." tento l'approcccio da avanspettacolo un po' goffamente, ma m'hanno sempre detto che le donne le devi fa' ride, basta che se la smettono quando levi le mutande, altrimenti o hai esagerato, o stai messo proprio male... ma sto divagando.

Nei successivi 5 secondi, lei gira con lentezza studiata il the' fumante, lo sorseggia, si asciuga lasciva le labbra con la lingua tumida, si passa la mano sul decollete'.
La temperatura s'e' alzata.

Finito il giochetto veloce delle pose vintage da acchiappona, assume improvvisamente l'aria da Labrador che non mangia da due giorni, e mi dichiara candidamente: "Sapessi, sono due giorni filati che sto seduta al bagno, una diarrea fulminante, se prendo un caffe' mi liquefo mi sa che mi sono beccata un viruss..."

Signori e signore, ecco a voi Lady Bromuro.

venerdì 19 giugno 2009

Che hai un euro per favore? (Anche questo, a chi non te lo dice con la mano arzata...)


A volte uscire a prendere un caffe' sotto l'ufficio e' una specie di prova di resistenza. Il sole spacca l'asfalto e i vucupra' i maroni. Calzettoni, cineserie, orologi, dvd. Ma essenzialmente chiedono soldi. Non c'e' verso di fermarsi in uno dei rari angoli ombrosi a fare due chiacchiere e spesso anche i supercontrollati tavolini del bar dei VIP non sono sufficienti ad allontanare le loro insistenze.
Ma tu li batti tutti.
Mi fermi in mezzo al viale ignorando che stiamo rischiando di farci asfaltare dai veicoli a numero variabile di ruote che sfrecciano incuranti delle strisce pedonali. Mi chiedi un euro per comperare la pasta, perche' sei disoccupato. In parte per sfinimento, in parte per riuscire a guadagnare il marciapiede prima di rimanere tetraplegico a vita, sto per cedere. Poi te guardo bene: la mano destra e' protesa nella questua. La sinistra lascia pigramente penzolare uno shopper trasparente dentro il quale troneggia un involto drappeggiato nella lussuosissima carta di.. Vanni.

Cioe'.

Vuoi TU un euro da ME cosi' te compri er pasto da VANNI?


Spero non te dispiaccia se te manno a fanculo, vero?

Per chi non lo sapesse, Vanni e' (tra le altre cose) uno dei bar piu' rinomati di Roma (e anche dei piu' costosi...)

lunedì 15 giugno 2009

La famiglia abusiva

Sono arrivati da poco. Una famigliola appena costituitasi che ha scelto di venire ad abitare in Roma Prati, zona Mazzini.

Lui ha scelto i materiali migliori, e nel giro di una notte ha costrito una suite al quinto piano di un palazzo centralissimo: il palazzo dove lavoro.
Li osservo, li' fuori dalla mia finestra, mentre sistemano le ultime cose e prendono possesso del nuovo alloggio.
La loro unione deve essere stata riparatrice, perche' manco so' arrivati che la signora si e' rivelata gravida anzi, praticamente partoriente, e in men che non si dica ha sfornato due gemelli.
La guardo attraverso il vetro della mia finestra, e lei che ha sfornato sti due gemelli, mentre li coccola e li tiene al caldo, mi guarda di rimando con un occhio vigile, quasi fisso, a meta' tra la paura che io possa far loro del male e una minaccia o una sfida, prova a fare qualcosa che poi ti faremo vedere noi...!

Erano gia' entrati nella mia vita in passato: una volta, rientrando in ufficio da pranzo, scoprii lui che si era intrufolato nella mia stanza e girellava curioso intorno alla scrivania. Dovetti fare una fatica del diavolo per cacciarlo via, tirandogli tutte le suppellettili a portata di mano.

Indubbiamente cio' servi' se non altro a mantenere le debite distanze, ma non ad evitare che mi venissero ad abitare di fronte. Da allora nonostante l'afa e la calura estiva, ho evitato di lasciare aperta la finestra per la paura di ritrovarmelo a sfrugugliare tra le mie carte.

Il loro arrivo mi ha messo una strana inquietudine addosso, e quando ho visto quanto veloci sono stati a costruire una casetta di legno e paglia in pieno centro di Roma , ho sporto subito denuncia: basta, debbono andarsene immediatamente, e' uno scempio, me ne fotto che ci siano in giro due nascituri, ma pretendo che siano sgomberati all' istante, che poi chissa' da dove vengono e quali malattie rare portano con se', e poi se gli altri della razzaccia loro scoprono quanto e' semplice venire da queste parti e mettere su casa in quattro e quattr'otto, sai che scempio!

La mia segnalazione ha fatto subito accorrere le autorita' competenti sotto forma di un nerboruto energumeno di circa due metri di altezza e altrettanti di larghezza, prontamenti inviatomi dal funzionario che si occupa di queste rogne e che casualmente e' anche mio amico.

L' energumeno ha osservato attentamente la situazione con un vivido occhio azzurro, che alla vista dei nascituri si e'addolcito come mai credevo possibile.
Mi ha guardato comprensivo: ma e'sicuro, mi ha detto, che vuole che io proceda con questo sgombero... ha visto, ci sono i pargoletti... li' si sono sistemati benino, tutto sommato la situazione igienica e'sotto controllo, magari potremmo attendere che ne so, che i piccoli crescano un po'....
E siccome io pure non sono un cagnaccio, mi sono lasciato facilmente convincere che tutto sommato si poteva aspettare, che una finestra prudenzialmente chiusa non e' poi la fine del mondo e che il bene di quei piccolini e' certamente piu'importante di tutto.

E cosi'ogni mattina vedo il papa'che va a svolgere chissa' quale oscura attivita' per portare a casa il cibo per la sua famigliola, e la mamma che accudisce i pargoletti. E mi ci sono anche un po' affezionato, a questa famigliola sciamannata e coraggiosa che tutto sommato si e' appropriata solo cio' di cui aveva strettamente bisogno.

E mi sento un pohetto nonno pure io: di queste due minuscole, perfette uova di piccione di questa simpatica famigliola che ha fatto il nido sul mio davanzale...