Se quello che capita a una famiglia come tante non ti basta, c'e' sempre Google!

martedì 27 marzo 2007

Cartelle pazze

Saro' sfigato, ma quello che capita a me c' ha dell'incredibbile.
Ariva 'na raccomandata a nome mio, che io intercetto per caso visto che non arriva dove sono residente, ma ad un vecchio indirizzo. Il postino me lascia il consueto cartellino giallo, che NON reca la fatidica sigla "AG", ossia Atti Giudiziari. Visto che alla fin fine sono una persona onesta, decido di recarmi all'ufficio postale e ritirare il plico.
Prima sorpresa: altro che atto giudiziario, e' un avviso di fermo giudiziario della macchina!
Allora, sentite qua.
La lettera e' datata 01/03/2007, arriva ad un indirizzo sbagliato il 03/03/2007 e io vado all'ufficio postale il 17/03 (tanto non sembrava urgente...).
La lettera recita che se non pago 1810 euri e spicci entro 20 giorni DALLA DATA DELLA LETTERA) provvederanno a inscrivere il fermo amministrativo della mia macchina.
MA SE IO LA LETTERA POTEVO RITIRARLA ALLA POSTA ENTRO 30 gg, che cappero c'entra la data della lettera?
E vabbe'.
Giro er fojo, e vado a vede come e' possibbile che devo paga' sta cifra immonda. Allora, ce stanno 4 voci. Due de queste so' tasse de monnezza relativi a 7 anni fa, in un posto che non ce abbito piu' da 20 anni. Le altre due non se sa bene a che fanno riferimento, e me le devo ancora studia'
Ora...
E' chiaro che me sto a move, nun e' possibbile che questi me fanno er fermo amministrativo de la machina per una roba che me notificano ner posto sbajato e che soprattutto cia' armeno er 50% della cifra richiesta che e' manifestamente sbajato (basta un certificato storico anagrafico).
Resta er fatto che, comunque vada a fini', non ce se po' crede quello che succede ar giorno d'oggi.
Sta storia delle cartelle esattoriali impazzite e' diventata na barzelletta, ma a me me vie' da piagne, artro che da ride. Ma possibbile che ar governo, de tanti capiscioni, non ce n'e' uno che possa mette fine a sto' scempio?
Era mejo quanno se stava peggio.

domenica 25 marzo 2007

Ora illegale


Dico io ma ve pare possibbile una domenica come questa?


Innanzitutto piove a dirotto, e vabbè... tanto non é che uno abbia fatto programmi particolari.

Poi te levano er pallone, e cor pallone diciamo che mezza giornata che avrebbi svoltato spaparanzato sur divano, me la sò giocata.


E poi te levano pure un'ora de sonno.

Che deve entrà l'ora legale, dicono. Così se risparmia de luce, dicono.

E sarei pure d'accordo, se non fosse che a vorte me pare che qui sia un tutto levare e gnente mettere.


Dice "Vabbé, ma quanno rientra l'ora solare che dormi un'ora de piu' sei annato paro".

E manco pè gnente.

Perché ce sta una cosa che funziona proprio precisa e che se chiama orologgio biologgico, e quello a casa mia funziona come a Lugano. Le regazzine nun dormeno un'ora de piu', quindi quanno scatta l'ora solare, se arzeno precise precise un'ora prima. Che poi é sempre de domenica mattina.


Mò nun é pè fà er prezzemoloso, ma...


... potevano fà scattà l'ora legale er venerdì pomeriggio alle 4, che uno arriva subbito alle 5, esce e torna a casa con un'ora in meno de lavoro sulle spalle.

O a mezzoggiorno, che te ritrovi improvvisamente la campanella dell'uscita proprio inizia l'ora de raggioneria e ce sta er prof che ha deciso per un compito in classe a sorpresa.

O alle 10 de sera, quanno ce sta una riunione de condominio e improvvisamente se fà troppo tardi e se aggiorna la seduta a data da destinarsi.


Troppo bello, no?

sabato 24 marzo 2007

Ci siamo anche noi!

Ciao. Mi chiamo Carla, e sono la piu' grande delle tre bambine che vivono in questo manicomio che chiamiamo casa. Sono un gigante di quasi 6 anni, faccio la 1aB e so quasi scrivere bene (babbo Aldo mi corregge gli errori, ma che rompi...)

Da quasi 4 anni mi fa compagnia Donatella, che e' una rompina pure lei, mentre da poco e' arrivata pure Emilia, di cui non sentivamo di certo la mancanza, visto che ormai mamma Barbara ce la siamo giocata, mentre babbo ce lo eravamo gia' giocate da un pezzo con il suo lavoro, che alla fine lui non c'e' mai.

Mi dicono che io mio compito e' farvi capire come si vive da bambini in una famiglia come tante.
Mica male, direi. Certo che se potessi mi trasferirei nel castello di Alfea con le mitiche WinX, ma poi chissa' se mi troverei bene come qui. Di certo non ci porterei ne' Donatella ne' Emilia, al castello di Alfea.

Ci porterei babbo, questo si. E' prorpio simpatico. E poi dice che gli piacciono le sise di Bloom... mah, chi lo capisce. Va be'.
Vado a giocare a maestre. Mica cio' tempo da perdere, io. Ci vediamo...

venerdì 23 marzo 2007

E' il mio turno, ora


Eccomi qua.
Una normale casalinga che cerca di mantenere la casa in ordine e che prova a crescere tre figlie piccoline mentre il bamboccione si diletta al lavoro.
Eccomi cosi' come mi sento dentro, piuttosto che come appaio fuori.
A preparare un biberon che sogno essere uno shaker da cocktail, all'ombra di una cappa da cucina che immagino essere un gazebo di legno e foglie di palma, che mi ripara dal sole caraibico che mai ho visto, se non in viaggio di nozze.
Carla e Donatella sono nelle rispettive scuole, e io mi spupazzo Emilia, la piccolina, 3 mesi appena, che non vuol far altro che mangiare. Cresce bene, anche troppo, pesa gia' piu' di sei chili, comincia a fare le prime risatine... ancora oggi mi sento strana, dopo aver fatto tre figlie, a vedere la mia vita di ex donna in carriera nel mondo non troppo patinato della distribuzione cinematografica completamente stravolta dalla maternita' e dalla vita in casa.
Pensate che sia noioso? Hahahahahaha
Scusate. Mi e' scappata una risata.
Venite pure a prendere il mio posto. Altro che scuola di sopravvivenza.
La bimba piange, la vado a foraggiare.
Ma verra' il mio turno, oh, se verra'.

Mi presento


So' Aldo.

Uno come tanti.

Che se arza alle 5 della mattina, se prepara er caffe' e poi, camminando come Gatto Sirvestro sui pollicioni, pe' nun sveja' le 4 donne de casa, me vesto alla rinfusa, e esco.
Tu me dirai: "Ma 'ndo vai alle 5 de la matina?" E te lo spiego io, ndo vado: a lavora'. Ma nun faccio ne' er panettiere, ne' er giornalista, ne' lo scopino, e manco apro n'edicola de giornali. Faccio l'impiegato, anzi, addirittura er funzionario, in una granne azzienda.
Ce lo so, ce lo so, te chiederai come mai uno che potebbe anna' a lavora' alle 9 se move alle 5.
Facile.
Abito fori Roma, in campagna. E lavoro ar centro de la capitale.
Allora, provatece voi a scavalla' er Granne Raccordo Anulare dopo le 7 de la mattina, e poi a trova' parcheggio non a pagamento al centro de Roma. Cosi', me tocca moveme un tantinello prima. Na caccola, come dicono quelli che hanno studiato. Arrivo presto, finisco tardi. E poi me tocca la via crucisse pe' torna' a casa, ner delirio piu' totale.

Vabe'. Nun te pensa' che me metto a piagne su un blogghe. Io ne la vita so' uno che cerca de ride. Puro quanno c'e' da piagne. Cio' tante de quelle cose da raccontatte, che solo a pensacce me verrebbe voja de chiudelo subbito sto blogghe. E invece no. Intuzzo. E vedrai quanto cio' da di'.
Sur passato. Sur presente. E sur futuro.

Mo' te saluto, ma me riccomanno: torna a trovamme. Che, come se dice, mal comune mezzo gaudio.